Docente di Storia dell’Opera – Università di Roma Tor Vergata
Curriculum artistico
Teresa M. Gialdroni si è laureata in Lettere nel 1979 e si è diplomata in pianoforte nel 1982.
Tra il 1982 e il 1985 ha insegnato Educazione musicale nelle scuole medie, ha quindi insegnato Storia della musica presso diversi conservatori di stato (Foggia, L’Aquila, Pesaro, Roma e Frosinone) dal 1985 al 2012.
Dall’a.a. 2012-2013 è professore associato di Musicologia e Storia della musica presso l’Università di Roma “Tor Vergata”. Ha collaborato in qualità di docente con il Master on line Indicizzazione di documenti cartacei, multimediali ed elettronici in ambiente digitale promosso dall’Università di Roma “Tor Vergata”.
Dal 2012 fino all’a.a. 2016-17 è stata Coordinatore del Master Universitario di I livello, in modalità teledidattica “Le culture musicali del Novecento”.
E’ attualmente Coordinatore del “Centro studi sulla cantata italiana” attivato presso il Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Territorio dell’Università di Roma “Tor Vergata”.
Dall’A.A. 2015-16 è Coordinatore del Corso di Studi Magistrale in “Musica e Spettacolo” presso L’Università di Roma “Tor Vergata”.
Ha tenuto seminari e conferenze in Germania, Spagna, Svezia, in Svizzera, Russia, Austria e negli Stati Uniti. Nel 2017 è stata Visiting Professor presso l’Institut für Musikwissenschaft dell’Università di Jena-Weimar nell’ambito del programma Erasmus.
Ha pubblicato, fra l’altro, sulle riviste «Early Music», «Acta Musicologica», «Studi Musicali», «Le fonti musicali italiane», «Nuova Rivista Musicale Italiana», la «Revista de Musicología», «Rivista Italiana di Musicologia» e per la collana «Analecta musicologica». Ha inoltre collaborato con il Festival di musica da camera di Città di Castello, con il Festival di musica antica di Urbino e con la Sagra malatestiana di Rimini e con Centro di musica antica “Pietà dei Turchini”.
Da diversi anni fa parte del Comitato convegni e rapporti internazionali della Società Italiana di Musicologia con il quale ha organizzato diversi convegni.
È redattore della rivista «Studi Musicali» pubblicata dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Fa parte del Comitato Scientifico dell’edizione delle opere di Giacomo Carissimi curata dall’Istituto Italiano per la Storia della Musica, della sezione “Musica vocale da camera” della SEdM (Società Editrice di Musicologia), della Fondazione Arcadia di Milano, dell’Istituto Italiano per la Storia della musica e del comitato scientifico per l’edizione degli Opera omnia di Leonardo Vinci.
Ha partecipato a numerosi convegni in Italia e all’estero.
Nel 2003 il suo articolo New Light on Petrucci’s Activity 1520-1538: A Unknown Print of the ‘Motteti del Fiore’ («Early Music», novembre 2001), scritto in collaborazione con Agostino Ziino, ha ricevuto il premio “Richard S. Hill” che la Music Library Association assegna annualmente al miglior articolo di argomento bibliografico-musicale.
La sua attività di ricerca è orientata principalmente verso la musica vocale italiana tra Sei e Settecento. In quest’ambito ha approfondito lo studio dalla cantata da camera e dell’opera nel primo Settecento, in particolare in ambiente napoletano e romano. Per quanto riguarda la cantata da camera italiana si è dedicata alla identificazione e allo studio del repertorio cantatistico di alcuni musicisti napoletani, tra i quali Francesco Provenzale, Domenico Sarro e Leonardo Vinci; allo studio di alcuni aspetti della cantata spirituale a Napoli; al rapporto testo-musica, e più in generale alla definizione dei caratteri peculiari della cantata come genere autonomo specialmente nel tardo Seicento.
Nell’ambito del Teatro in musica ha affrontato diverse problematiche:
– la diffusione e i modi di circolazione della Didone abbandonata di Metastasio fino al 1760 attraverso le arie, le varianti testuali e i rapporti tra le varie fonti, molte delle quali fino ad ora del tutto sconosciute;
– il rapporto testo-musica, prendendo come testo di riferimento un’aria della Didone abbandonata in diverse intonazioni, anche attraverso l’analisi delle differenti modalità di ripetizione di intere frasi o di singole parole, portatrici spesso di ben precisi valori semantici;
– l’utilizzazione di soggetti metastasiani nel ballo pantomimo tra Sette e Ottocento;
– la vocalità nell’opera italiana del primo Ottocento;
– la farsa nell’Ottocento.
Sempre nel quadro dei suoi interessi verso l’opera in musica ha curato il catalogo di libretti del Fondo Ferraioli della Biblioteca Apostolica Vaticana (in coll. con Giuliana Gialdroni).
Con Licia Sirch dirige il progetto Clori. Archivio della cantata italiana, un’iniziativa promossa dalla Società Italiana di Musicologia in collaborazione con il RISM, attraverso il quale si sta realizzando un archivio online di tutto il repertorio cantatistico dal 1620 circa alla metà dell’Ottocento (disponibile all’indirizzo www.cantataitaliana.it). Il progetto è stato presentato la prima volta nel corso della tavola rotonda dal titolo Research Directions in the Italian Cantata che si è svolta il 6 novembre 2008 all’Annual Meeting dell’American Musicological Society (Nashville, 6-9 novembre 2008) con una relazione dal titolo A Cantata archive: Why and How. La tavola rotonda ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Roger Freitas, Margaret Murata, Ellen Harris e Colin Timms. Nel 2012 il progetto è stato presentato a Mainz nel corso del convengo organizzato in occasione del 60° anniversario del RISM.
Nell’ambito delle sue ricerche intorno alla tradizione della cantata ha recentemente portato alla luce alcuni importanti manoscritti, finora del tutto sconosciuti, di area romana e napoletana che costituiranno l’oggetto delle sue prossime ricerche.